Teofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata delle divinità o della religione. E’ conosciuta anche come zeusofobia.

Coloro che patiscono di questa fobia temono Dio, o le divinità, poiché comprende tanto pratiche monoteistiche come prate politeistiche e le pratiche religiose in generale. A volte è descritta come una fobia sociale in considerazine delle sue implicazioni.
Temere Dio è comune tra gli adulti religiosi di diversi culti. Tuttavia, esiste una differenza tra una paura salutare (che fa si che gli individui portino una vita morale ed eticamente bilanciata, realizzando anche preghiere e meditazione) e uno malaticcio (in questo caso si parla di teofobia). Quest’ultimo puo implicare fattori debilitanti della vita quotidiana.
Questi individui vivono in uno stato mentale costante di ansietà e disturbo. Vi è in loro una constante preoccupazione, in ogni pensiero e azione che portano a termine, che Dio intervenga in qualche modo e li giudichi in modo avverso. Seguendo la medesima linea, i teofobici possono anche temere la religione. Trovano molto stressante determinare quali credenze religiose cono certe e adeguate, resultando questo in più paura e ansietà. In questo modo, si sentono incapaci di andare in chiesa o assistere ad altre cerimonie religiose.
Quando si soffre di teofobia, i sintomi sono gli stessi di qualsiasi altra fobia, includendo sudorazione, capogiri, tachicardia, nausee e vivere con sensazione di pericolo. Per rimedriare a queste complicazioni, il teofobico in generale deve essere esposto con regolarità allo scenario della sua fobia. Questo significa, per molti, che la terapia inizi in mezzo a un dilemma morale o etico o persino semplicemente sedendosi in chiesa. Dovuto al fatto che lo sviluppo della teofobia con frequenza si vincola ad un evento traumatico in passato, uno che coinvolse Dio o la religione, il recupero di questa fobia è un processo progressivo che può portare settimane o mesi.

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